Un’azione collettiva (ovvero un’azione giudiziaria di una classe di soggetti, in inglese “class action”) è un’iniziativa giudiziaria con cui una pluralità di soggetti che versano nelle medesime condizioni (in linea di massima di danneggiati da una stessa impresa) si uniscono per far valere i propri diritti promuovendo un unico procedimento, dinanzi allo stesso Giudice.
Il vantaggio è duplice, coloro che decidono di agire collettivamente anziché individualmente, da un lato
- riducono ampiamente i costi dell’azione;
- possono avvantaggiarsi della unione con altri soggetti in modo da poter riequilibrare la forza contrattuale delle parti in causa (normalmente sbilanciata in favore delle imprese)
Nel nostro ordinamento la class action è regolata dall’articolo 140 bis
del Codice del
Consumo (Decreto legislativo, 06/09/2005 n° 206), che stabilisce che i
diritti individuali
omogenei dei consumatori, nonché gli interessi collettivi sono
tutelabili anche attraverso
l'azione di classe, anche mediante le associazioni di consumatori, per
l'accertamento della
responsabilità e per la condanna al risarcimento del danno e alle
restituzioni da parte
dell’impresa.
Tale azione tutela:
1) I diritti contrattuali di una pluralità di consumatori ed utenti che versano - nei confronti di una stessa impresa - in situazione analoga.
2) I diritti omogenei spettanti ai consumatori finali di un determinato prodotto o servizio nei confronti del relativo produttore, anche a prescindere da un diretto rapporto contrattuale;
3) I diritti omogenei al risarcimento del danno derivante da pratiche commerciali scorrette o da comportamenti anticoncorrenziali.
I consumatori che intendono avvalersi di questa tutela ed aderiscono ad
una class action rinunciano ad ogni azione individuale fondata sul medesimo
titolo.
La domanda è proposta al Tribunale ordinario avente sede nel capoluogo
della regione in
cui ha sede l'impresa ed il Tribunale tratta la causa in composizione
collegiale.
Nella prima udienza il Tribunale decide (con ordinanza) sull'ammissibilità
della domanda.
Dopo questa prima valutazione, il Tribunale fissa i termini e le
modalità per dare la più opportuna pubblicità all’azione di classe al
fine di consentire la tempestiva adesione
degli appartenenti
alla classe.
Se il Tribunale accoglie la domanda proposta con la class action, pronuncia sentenza di
condanna con cui liquida le somme definitive dovute a coloro che hanno
aderito all'azione
ovvero stabilisce il criterio di calcolo per la liquidazione di dette somme.
In quest’ultimo caso il Giudice assegna alle parti un termine, non superiore a novanta giorni, per addivenire ad un accordo sulla liquidazione del danno.
La sentenza che definisce il giudizio fa stato nei confronti di tutti
gli aderenti all’azione.
È fatta salva l'azione individuale dei soggetti che non aderiscono
all'azione collettiva i quali, pertanto, potranno agire autonomamente
per le medesime ragioni.
Non sono proponibili ulteriori class action per i medesimi fatti e nei confronti della stessa impresa.
Dopo gli Stati Uniti, adesso lo scandalo Volkswagen sbarca in Europa.
Il colosso automobilistico tedesco avrebbe alterato le reali emissioni
inquinanti delle sue
vetture durante i controlli delle autorità, grazie ad un sofisticato
software.
Per quanto riferito a seguito dei controlli statunitensi, i veicoli Volkswagen inquinerebbero di più di quanto dichiarato.
Per estrema prudenza e per tutelare al meglio eventuali pretese dei
consumatori, è necessario attendere che le Autorità italiane ed il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti
valutino attentamente la situazione.
Si provvederà quindi a sottoporre ad un
attento vaglio tutti i veicoli immessi sul mercato dal gruppo Volkswagen e, all'esito delle verifiche, si procederà ove ne
ricorrano i presupposti, ad una class action patrocinata direttamente
dall'Avv. Gianni Busco.
Per ragioni organizzative lo Studio Legale Busco ha bisogno di
predisporre al meglio
l'imminente ed eventuale azione risarcitoria nei confronti di Volkswagen
Italia S.p.a. per la questione legata alle emissioni inquinanti,
probabilmente non correttamente attestate dalla casa costruttrice della
Sua auto.
In attesa degli accertamenti degli Enti istituzionali preposti al
controllo, chiunque sia interessato potrà pre-aderire
alla class action compilando il modulo che sarà inviato scrivendo ai
seguenti indirizzi:
dovrà essere inviato così come specificato in mail di riscontro:
- copia di un documento di identità;
- copia del certificato di proprietà dell'auto;
- copia della carta di circolazione;
- qualora in Suo possesso, copia
della fattura di
acquisto del veicolo (nuovo o usato).
Il modulo costituisce soltanto una pre-adesione alle procedure che
eventualmente verranno poste in essere e non vincolerà in alcun modo gli
aderenti.
Per qualunque altra informazione, è possibile contattare il nostro
Studio Legale al seguente
indirizzo email:
Per ulteriori chiarimenti potrete anche inviare una mail direttamente ad Avvocato Bari
all'indirizzo:
[email protected]
oppure potrete telefonare al n. 349.4581494